COS’E IL COACHING?



Che cos’è un Professional Coach ?

Cos’è un Percorso di coaching?

In che ambiti si applica?


Sul web ci sono varie informazioni, alcune veritiere altre fuorvianti, su wikipedia c’è una buona descrizione, ma voglio darti questa definizione elaborata da me:

IL COACHING E' BASATO SULLA RELAZIONE TRA UN PROFESSIONISTA ( COACH ) E UN CLIENTE ( COACHEE ); QUESTO PROCESSO ACCOMPAGNA IL COACHEE, CON PIANI D’AZIONE CONCRETI, A SPRIGIONARE LE PROPRIE POTENZIALITÀ' INESPRESSE, PER RAGGIUNGERE IL PROPRIO OBIETTIVO.

Io sono un Coach Professionista e offro un percorso di coaching in 3 ambiti:

  1. Sport / Mental Coach - affianca l’allenamento mentale a quello tecnico/fisico e vedrai che le tue prestazioni miglioreranno in maniera consistente. Le partite si vincono soprattutto con “la testa”... allenala! I miei clienti sono:
    • Atleti professionisti o amatoriali
    • Allenatori
    • In collaborazione con fisioterapisti e preparatori atletici per il recupero dagli infortuni

    Inoltre lavoro nel mondo degli E SPORT, con i giocatori professionisti di videogiochi sportivi, la gestione dello stress, dell’ansia e il focus sulla presentazione non sono assolutamente inferiori rispetto allo sport vero e proprio.

  2. Business - gran parte dei risultati della nostra attività dipende dalla conoscenza del proprio potenziale e quello dei nostri collaboratori. Queste sono le proporzioni di utilizzo del Coaching nelle aziende più innovative: USA 9/10; UK 8/10; Australia 7/10…

    I miei clienti sono professionisti, start up e piccole aziende che guardano al futuro e vogliono evolversi e migliorare i propri risultati e KPI.

  3. Life - raggiungi il tuo cambiamento personale attraverso autodeterminazione e consapevolezza, nessuno meglio di te stesso lo può fare. E’ il campo della crescita personale, anche se ad essere sincero, non amo molto questa definizione perché ultimamente ce n’è un eccessivo utilizzo.

    L’acqua è acqua, ma se la scaldi diventa vapore, se la raffreddi diventa ghiaccio, ha cambiato stato, è un’altra cosa...immagina questi cambiamenti dentro di te. Lavoro con persone che abbiano voglia di cambiare, raggiungere un obiettivo. Requisiti fondamentali sono una mentalità aperta e voglia di impegnarsi e lavorare su se stessi.

A questo punto mi sento in dovere di fare un po’ di chiarezza sulla figura del Coach professionista, come avrai notato, ho specificato più volte che sono un professionista, in quanto ho seguito un percorso formativo specifico, ho sostenuto un esame e conseguito un diploma di competenza. Il mio diploma è riconosciuto da ICF e AICP che sono rispettivamente l’ente internazionale (USA) e l’ente italiano ufficiali di associazione e certificazione per i Coach Professionisti.

In Italia il coaching è regolamentato dalla norma UNI 11601 del 2015. purtroppo però, in giro ci sono molti ciarlatani, che si professano coach ma non lo sono, quindi stai molto attento a chi affidi i tuoi soldi ed il tuo tempo. Fortunatamente non esistono solo dei ciarlatani, ci sono 2 figure professionali molto serie che potrebbero avere attinenze con il coaching, ma lavorano con metodologie differenti:

  • Lo psicologo/psicoterapeuta, tratta anche casi clinici, può fare terapie e spesso cerca nel passato del cliente per trovare soluzioni.

    Il Coach NON è un medico, non prescrive terapie e lavora con persone sane. Nel coaching non ci si interessa del passato, il focus e’ sul qui e ora.

  • Il consulente, che con le sue credenziali ed esperienza da una soluzione ad un problema del cliente.

    Il Coach non da soluzioni, accompagna il cliente a trovarle dentro di sé.

Il coaching è un metodo, che si presta a personalizzazioni, ogni coach ha la sua metodologia di applicazione mantenendo stabile la struttura e la carta etica. SP81 coaching è il mio metodo, che ha 3 caratteristiche principali:

  1. diretto: amo una relazione semplice, confidenziale, di fiducia reciproca.
  2. concreto: piani d’azione, feedback, monitoraggio, work-in, work-out.
  3. multiforme:nelle singole sessioni utilizzo varie tecniche di comunicazione ( verbale, grafica…) e durante il percorso amo variare il “dove faremo coaching”, puoi avere “un piccolo assaggio” del mio metodo usufruendo dei miei esercizi gratuiti.

Camminare sui carboni ardenti, buttarsi giù da un dirupo, etc… NON sono assolutamente metodi che utilizzo!




ORIGINE DEL COACHING


Credo sia importante conoscere un po’ di storia del coaching, per capire meglio la metodologia e le basi sulle quali si appoggia. Ho pensato quindi di ripercorrere brevemente la storia come l’ho appresa nel mio percorso formativo tramite Incoaching s.r.l. e integrato da me.

Innanzitutto la parola COACH in inglese può significare sia allenatore che carrozza; possiamo estrapolare il concetto che il Coach è sia un allenatore della mente, sia una persona che accompagna un cliente in un percorso dal punto a al punto b.

Questi sono i principali passaggi storici che hanno creato il coaching moderno, mi limito ad elencarli, nella sezione Free dedicherò un contenuto a ciascun passaggio approfondendolo:

  • SOFISTI - GRECIA - 600 a.C.

    SOCRATE: famosissimo pensatore e filosofo che predicò tra la gente, nelle strade e nelle piazze. Fa della capacità di dialogo una vera e propria arte, non lascia traccia scritta del suo lavoro, sarà poi Platone a scrivere il metodo socratico nel Teeteto.

    PLATONE: discepolo di Socrate elabora la filosofia dell“io so di non sapere” che è un principio cardine del coaching in quanto il Coach si pone sullo stesso piano del Coachee senza un senso di superiorità, da professore, ma bensì da accompagnatore. Questi concetti sono poi stati ripresi dalla Psicologia umanistica a metà ‘900 che rispetto alla psicologia classica non si concentrano esclusivamente sulla cura delle menti malate, ma anche allo sviluppo delle menti sane, per aiutare l’uomo all’autorealizzazione. Il concetto nuovo è che il centro del rapporto è l’educando e non l’educatore.


  • NORMAN TRIPLETT - USA- 1861 è uno psicologo appassionato di ciclismo, si accorge che i ciclisti pedalano più veloce in gruppo che da soli, inizia quindi a sperimentare tecniche per stimolare la mente degli sportivi, in modo tale che raggiungano performance migliori. Triplett inaugura l’era della psicologia sportiva, dove la mente è considerata al pari del fisico e della tecnica anche nelle discipline sportive

  • ERIC BERNE - CANADA e USA - 1949 Lo psichiatra elabora l’analisi transazionale, che si basa sul cambiamento di atteggiamento di un essere umano davanti a differenti situazioni. Berne li definisce “stati dell’io” e li classifica in 3 gruppi: io bambino, io genitore, io adulto. Ognuno di noi ha dentro di sé tutti gli stati, a seconda della situazione, rivela uno stato differente.

  • TIM GALLWEY - USA - 1974 è insegnante di tennis di Harvard, durante gli allenamenti nota che senza imporre insegnamenti troppo tecnici e minuziosi, i suoi allievi con il passare del tempo migliorano autonomamente e cambia la propria tecnica didattica. Tim scopre l’inner game, ovvero il gioco interiore che è all’interno di ogni essere umano, ed elabora la formula della performance. Performance = Potenziale - Interferenza Gallwey sostiene quindi che le maggiori difficoltà nelle prestazioni sono interne non esterne e inizia a studiare tecniche per gestire le resistenze mentali. Non possiamo identificarlo come il coaching puro applicato oggi, ma Tim è comunque riconosciuto come il padre del coaching.

  • JOHN WHITMORE - UK - 1992 è consulente aziendale e pilota di rally, affascinato dall’ inner game di Gallwey lo vuole applicare nel business, John è anche un golfista amatoriale e sui green ne parla con molti manager aziendali con cui condivide l’amore per il golf. Whitmore trasmette a Gallwey la propria passione per il golf e Tim dopo anni di studi sui green scrive anche il libro the inner game of golf. John elabora il modello G.R.O.W. (Goal, Reality, Option, Will) consapevolezza e responsabilità sono i punti cardini della sua metodologia di sviluppo e crescita personale.

  • MARTIN SELIGMAN - USA - ANNI 90 psicoterapeuta e fautore della psicologia positiva, sostiene che la psicologia deve dedicare pari attenzione agli aspetti patologici della persona che al benessere e all’auto realizzazione. Seligman elabora la formula del Livello permanente di felicità = felicità costituzionale + circostanze della nostra vita + fattori sotto il nostro controllo.

  • UNIVERSITÀ’ DI SYDNEY - AUSTRALIA - 2000 è la prima università ad inserire il coaching tra le materie accademiche, le neuroscienze stanno dando valore al coaching, il cervello lavora meglio con domande aperte. Successivamente in USA le maggiori università iniziano ad insegnare il coaching in maniera più approfondita, oggi negli States è una metodologia molto praticata in ambito business .

  • LEGISLAZIONE - ITALIA- 2015 viene regolata la professione del coaching anche nel nostro paese, cercando così di fare chiarezza tra PROFESSIONISTI e fantomatici guru e maghi da strapazzo... https://www.associazionecoachingitalia.it/coaching-norma-italiana-uni-11601/

Nell’ambito sportivo la figura del Coach, per non essere confusa con l’allenatore, viene spesso definita Mental Coach. Il Mental Coach collabora con l’allenatore che lavora sulla tecnica, le due figure sono perfettamente complementari e accrescono le potenzialità dell’atleta e della squadra.


"Agisci come se ciò che fai facesse la differenza"

William James 1900




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